Pasqua in Liguria, viaggio tra i sepolcri di Genova

La Liguria per la Pasqua offre molti eventi che è proprio il caso di non perdere. A Genova ci sono tutti gli ingredienti per una vacanza indimenticabile per un week end o per tutta la Settimana Santa. Dal giovedì al venerdì santo si svolgono le tradizionali processioni rituali all'interno del centro storico. La più suggestiva è la processione serale del giovedì santo. Durante questi giorni i genovesi conservano la tradizione di recarsi nelle chiese del centro storico per visitare i sepolcri (altari riccamente decorati per l'occasione), rigorosamente in numero dispari.

Il nome Pasqua deriva dall'ebraico "pesah", ossia "passaggio"; nella tradizione ebraica questa ricorrenza è legata al ricordo del passaggio dalla schiavitù alla libertà (la fuga dall'Egitto), mentre nella tradizione cristiana commemora il passaggio di Cristo dalla vita terrena a quella eterna. La Pasqua cristiana è la più antica e solenne festa del calendario liturgico: in principio intendeva ricordare solo il giorno della morte di Gesù ma, col tempo, per estensione, si è compresa anche la Resurrezione.

Le testimonianze più antiche sulla Pasqua a Genova risalgono al Medioevo, quando era già ampiamente diffusa la tradizione dei cosiddetti "sepolcri" (altari della Deposizione): gli altari delle chiese venivano addobbati con fiori e stoffe per il Giovedì Santo quando l'Eucarestia era esposta all'adorazione dei fedeli. L'usanza di addobbare in maniera maestosa gli altari si è espansa nel Rinascimento e nel periodo Barocco: si utilizzavano ghirlande, fiori colorati, preziosi broccati, fogliami e luci. Ciò avvenne in collegamento con le ricche celebrazioni cui diedero impulso le Casacce: i "Sepolcri" genovesi, infatti, ricevevano l'omaggio delle Confraternite e la tradizione delle processioni durante la Settimana Santa si era diffusa in tutte le città dove risiedessero comunità di genovesi. Luis de Peraza alla fine del XVI sec. scriveva in proposito "...lodo in questa gente (i Genovesi) la grandissima devozione verso la Pasqua del Nostro Redentore Gesù Cristo, in memoria del quale del Giovedì Santo fanno tutti insieme a Siviglia una solennissima processione e visitano cinque o sei chiese...". Il periodo di maggior fasto per le Casacce è nel XVII sec., quando la teatralità dell'apparato processionale raggiunge valori altissimi coinvolgendo tutta la città; per le processioni di Pasqua, le porte della città dovevano restare aperte anche nelle ore serali, per permettere il rientro della Casaccia di Santa Zita ("fuori mura") e di tutta la gente proveniente dal circondario per i riti sacri.

L'usanza voleva che si visitassero un numero dispari di chiese con Sepolcri addobbati e c'era chi dedicava ore e ore a camminare su e giù per mattonate e piazzette, a girovagare per vichi e portici antichi verso il mare; tale tradizione influenzò chiaramente la Processione del Giovedì Santo, che, a partire dal XV sec. si snoda nel Centro Storico visitando le sette chiese più antiche e più importanti della città.

Ancora oggi a Genova persiste la tradizione di addobbare i Sepolcri per la Pasqua e di visitarli in numero dispari; è questo un momento di incontro tra la religione e l'arte in grado di provocare forti suggestioni in chi trovi il tempo di addentrarsi nel cuore del Centro Storico per recarsi in Chiese come Santa Maria delle Vigne, la Maddalena, San Siro, SS. Cosma e Damiano, Santa Maria di Castello, San Luca, San Donato o San Pietro in Banchi. Il Sepolcro più suggestivo, però, rimane quello nella Cattedrale all'altare di S. Giovanni Battista, addobbato con un paliotto d'altare in argento e una cassa del Corpus Domini del 1612 oltre a preziosi broccati e fiori multicolori. Immancabile, naturalmente, la Processione del Giovedì Santo e la Processione notturna del Venerdì Santo nel cuore della Genova antica.

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